Comunicato Assemblea Unaa
Giustizia: avvocati Amministrativisti, per vere riforme gestire meglio le risorse
Il presidente del Consiglio di Stato Pajno, a nuova legislatura la sfida per migliorare il nostro mondo
“Se vogliamo davvero combattere la corruzione e la mala amministrazione dobbiamo cambiare anche l’approccio al problema della giustizia amministrativa. Invece di continuare ad invocare misure che rendono più difficile l’accesso alla giustizia e tra queste quelle che colpiscono la giustizia amministrativa, dobbiamo far comprendere che solo potenziando i rimedi che i cittadini possono utilizzare per combattere il malaffare si può uscire dallo stato attuale in cui una buona parte dell’economia è retta dal sommerso e dalle pratiche corruttive”.
È il messaggio lanciato alla classe dirigente dall’Unione nazionale avvocati Amministrativisti, riunita oggi in assemblea nazionale presso la Sala dei Re di Palazzo Santacroce al Consiglio di Stato. La giustizia amministrativa è “una delle risorse principali per portare l’Italia in una condizione di legalità effettiva”, ha sottolineato nella sua relazione introduttiva il presidente di Unaa Umberto Fantigrossi, che ha fatto notare come questa macchina debba essere “resa efficiente orientandola alla soddisfazione del cittadino, che vi accede per il tramite dell’avvocato”. Nel “nostro pacchetto di proposte, che portiamo all’esame delle forze politiche anche in vista dell’ormai prossima campagna elettorale – ha aggiunto il presidente Fantigrossi-, mettiamo in testa quella del metodo di gestione delle risorse che questo sistema processuale ha a disposizione. Indichiamo quindi nella scelta di introdurre i consigli giudiziari presso i TAR ed una consulta forense presso il Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa un primo passaggio importante in questa direzione”. Nell’ottica poi del migliore utilizzo delle risorse umane a disposizione gli avvocati amministrativisti propongono di sperimentare il giudice monocratico, almeno in certi settori. “L’alta professionalità dei giudici amministrativi – ha proseguito il presidente di Unaa – dovrebbe poi essere impiegata anche in procedure di risoluzione alternativa delle controversie. Altro nodo che vogliamo venga affrontato è quello dell’eccesiva concentrazione di cause presso il TAR del Lazio, il quale ha accumulato un arretrato di circa 70.000 ricorsi assolutamente non smaltibile senza interventi straordinari: la proposta che avanziamo è quella di una significativa riduzione delle materie di competenze di questo TAR, in modo da riportare ai minimi termini i casi di deroga ai normali criteri di riparto. Per assicurare infine alla Giustizia amministrativa il massimo grado di efficienza e nel contempo di indipendenza e quindi di imparzialità, mettiamo in campo la proposta che ai giudici del Consiglio di Stato di nomina governativa sia precluso l’accesso alle sezioni giurisdizionali, potendo operare di conseguenza solo in quelle consultive”. L’assemblea dell’Unione nazionale avvocati Amministrativisti è stata aperta dall’intervento del presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno: “Non è strano che gli avvocati di Unaa si siano riuniti qui al Consiglio di Stato, la casa comune della giustizia amministrativa; gli avvocati qui non sono ospiti ma coprotagonisti. E non c’è servizio di qualità se a questo non si accompagna una cultura comune della giurisdizione, che veda insieme avvocati e magistrati. Da qui parte il processo di riforma della giustizia amministrativa”. Sulle riforme, il presidente Pajno ha fatto notare: in questo momento la fine della legislatura “rimanda ad altre situazioni ogni iniziativa riformatrice, ma dobbiamo comunque privilegiare un processo semplice e non macchinoso. Spero che nei prossimi mesi si varino piccole grandi proposte che rendano migliore il nostro mondo. Il processo amministrativo telematico- ha concluso- sta andando oltre le nostre aspettative e se questa esperienza è stata giudicata di qualità è merito in larga parte degli avvocati”.
Roma, 16 novembre 2017