In circostanze come queste più è per noi importante colui che vogliamo ricordare, più ci sembrano inadeguate le parole: non c’ è comunque nessuna retorica e nessuna enfasi ingiustificata nell’attribuire a Giuseppe Abbamonte la definizione di grande uomo, oltre che di grande professore e grande avvocato.

Di Lui conserverò due immagini, entrambe legate al suo modo di intendere la professione e anche la vita.

La prima risale ad un’udienza proprio qui, alla Quarta Sezione del Consiglio di Stato, di almeno venti anni fa. Eravamo in attesa della chiamata ed io con un altro collega milanese manifestavamo il nostro disagio e l’impazienza per il tempo che passava. Lui era seduto al nostro stesso tavolo, ci rivolse lo sguardo e ci disse: perché vi lamentate? Questo è l’unico momento in cui noi avvocati possiamo riposare senza avere scrupoli di coscienza.

Da qui possiamo ben intendere come avesse il culto dell’impegno e di essere sempre attivo, nella professione e nell’insegnamento, con mille interessi e curiosità intellettuali. Nel contempo non era assillato dalla frenesia dei mille impegni e dei mille incarichi.

La seconda immagine è quella di una fotografia che l’Avv. Luigi D’Angiolella, suo collega di studio a Napoli, mi mandò alcuni mesi fa e che lo ritraeva alla sua scrivania intento a studiare un fascicolo con l’aiuto di una particolare lampada/lente che gli consentiva di leggere: era sorridente e dal viso si comprendeva la passione per lo studio e la soddisfazione per aver probabilmente trovato quella che riteneva la soluzione corretta di un caso.

Amore per la vita, amore per la giustizia, amore per la professione fatta non per guadagno – era noto che trattasse con lo stesso impegno la causa del povero come quella della multinazionale – questi i tratti di un modo di intendere il ruolo dell’avvocato che abbiamo il dovere non solo di celebrare ma, ancor più, di praticare ogni giorno, in studio e nelle aule di giustizia, e di tramandare ai giovani.

 

Grazie Giuseppe e buona udienza a tutti Voi.

Umberto Fantigrossi

UNA – in ricordo di Giuseppe Abbamonte